29 ottobre 2016

Fabrizio De Andrè - Un giudice

MIm        LAm         SI7       MIm
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,

LAm        RE7       SOL
ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,

LAm        SI7      DO
e la curiosità di una ragazza irriverente,

LAm          RE7       SOL
che vi avvicina solo per un suo dubbio impertinente:

LAm         SI7          DO
vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani,

LAm         RE7      SOL
che siano i più forniti della virtù meno apparente,

LAm          MIm         SI7 MIm
fra tutte le virtù la più indecente.

LAm       SI7          MIm
Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti,

LAm     RE7      SOL
è triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti,

LAm          SI7        DO
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,

LAm      RE7     SOL
fino a dire che un nano è una carogna di sicuro,

LAm           MIm        SI7          MIm
perchè ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore che preparai gli esami e diventai procuratore, per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale: giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura non dispensò dal buonumore a chi alla sbarra in piedi diceva "Vostro Onore" e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell'ora dell'addio, non conoscendo affatto la statura di Dio.